Le maniche rimboccate

a�?Mi hanno appena comunicato che oggi nella mia diocesi A? caduta un poa�� di pioggia. Ma la situazione A? ancora drammaticaa�?. Mons.A�Virgilio Pante, vescovo di Maralal in Kenya, parla al telefono con il vicario generale. Lui A? a Cesena, per partecipare a una conferenza sulla tragica siccitA� che perdura da due anni in tutto il Corno da��Africa e che ha messo in ginocchio agricoltura e allevamento, mentre il vicario si trova a 6 mila chilometri di distanza. Invitato il 15 settembre dalla Caritas della diocesi di Cesena-Sarsina, il vescovo 65enne originario di Lamon (Belluno), non ha paura di dire quel che pensa: a�?Due anni senza pioggia sono lunghi, perA? anche la��uomo ha le sue colpe. Da un lato, il governo non fa infrastrutture, non costruisce acquedotti o bacini da��accumulo per la��acqua. Dalla��altro, la gente vive alla giornata e segue il proverbio a�?mangia oggi che al domani penserA� la provvidenzaa��. Ma la Provvidenza va aiutata ad aiutarti, mentre i pastori nomadi non programmano nulla e cercano di ottenere quel che possono giorno per giorno, senza pensare al domania�?.

I poveri aiutano i piA? poveri.A�La diocesi di Maralal A? sorta 10 anni fa e lui, missionario della Consolata, ne A? da allora il primo vescovo. Si trova in Kenya dal 1972 e conosce alla perfezione usi, costumi, abitudini della gente e della societA�. La diocesi, che si trova nel Nord del Paese ed A? compresa nel cosiddetto Corno da��Africa, A? grande quanto la��Emilia Romagna e conta 220 mila abitanti, di cui 40 mila cattolici e 20 mila protestanti, mentre il resto della popolazione segue culti animisti e tradizionali. Una trentina i sacerdoti: la metA� A? locale, i restanti sono missionari italiani, colombiani o della��Ecuador. a�?La maggior parte della popolazione A? dedita alla pastorizia a�� aggiunge il vescovo a�� e si sposta con il proprio bestiame. Ma senza la pioggia e senza riserve da��acqua pecore, capre e vacche muoiono per sete e per mancanza di erba da brucare. Le zone di pianura sono quelle piA? in crisi, mentre in montagna, oltre i 2 mila metri, le cose vanno meglio. E qui, anche grazie alla spinta dei nostri missionari, succedono episodi di solidarietA� unici: gente che alla messa raccoglie qualche spicciolo o un pugno di farina a�?da dare a chi sta peggio di noia��. Insomma, poveri che aiutano poverissimia�?.

Tutti sono uguali.A�Da come parla della sua gente, dagli aneddoti che racconta, sa��intuisce che il vescovo sta davvero in mezzo al popolo. Sa di un suo fedele al quale la siccitA� ha decimato il bestiame e ora ha solo 17 vacche rispetto alle 120 che aveva fino a qualche mese fa. Sa che i piA? poveri sono costretti a vendere ai commercianti le pecore alla��equivalente di 3 euro la��una e le vacche a 30 euro, mentre i mercanti le rivendono in cittA� a 10 volte tanto. Sa che la siccitA� ogni 10 anni si ripete, ma allo stesso modo vede che nessuno fa nulla per lenirne gli effetti. a�?Se potessimo sviluppare il commercio la gente sarebbe meno povera a�� dice con fermezza a�� ma il governo non costruisce le strade, tanto che un tratto di 8 chilometri lo abbiamo fatto costruire noi missionari spendendo 30 mila euro, soldi che ci sono arrivati da benefattori italiani. Allo stesso tempo, abbiamo fondato la a�?scuola della pacea�� dove i bambini delle diverse tribA? sono trattati tutti allo stesso modo. Con il a�?mercato della pacea�� facciamo incontrare domanda e offerta per migliorare il tenore di vita. E nel nostro ospedale i malati sono tutti uguali. Ai sacerdoti, specie quelli autoctoni, dico sempre: voi non siete di questa o di quella tribA?, voi siete preti di Dio prima di tuttoa�?.

Il leone e la��agnello.A�La raccolta di fondi che la Chiesa italiana, tramite la Caritas nazionale, ha organizzato in tutte le chiese per domenica 18 settembre, va ad aiutare vescovi e preti come mons. Pante. Un servo della Chiesa e degli uomini che ha, come simbolo vescovile, un leone e un agnello sdraiati assieme, cosA� come scrive il profeta Isaia. a�?Da��altra parte, qui in Kenya, non potevo che scegliere un simbolo simile che viene compreso anche dai piA? umilia�?. E forse non ca��A? popolazione piA? a�?umilea�� dei Pokot, tribA? quasi primitiva che prima del vescovo, alcuni anni fa, probabilmente non aveva mai visto un uomo bianco. a�?Come Chiesa diffondiamo il messaggio di Cristo e, allo stesso tempo, ci rimbocchiamo le maniche. In questo periodo di carestia organizziamo i camion pieni di acqua e viveri da portare nei villaggi piA? remoti. Ogni camion puA? costare anche 5-6 mila euro ma la generositA� della gente, anche italiana, fino ad oggi non A? mai venuta a mancare. Distribuiamo farina, fagioli, mais, acqua e documentiamo ogni consegna, perchA� A? giusto che la gente sappia come viene utilizzato il denaro delle offertea�?. Il Kenya non ha materie prime e forse per questo non ha conosciuto particolari guerre tribali. Il turismo nei parchi naturali A? molto diffuso, ma le autoritA� dovrebbero fare piA? investimenti affinchA� tutta la popolazione possa trarre giovamento da questo settore. a�?Cerchiamo di portare la fede in ogni villaggio a�� conclude il vescovo a�� ma, allo stesso tempo, portiamo istruzione, sanitA� e gli strumenti per poter migliorare, da soli, il proprio tenore di vitaa�?.

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