San Domenico Savio oggi!

Ricorre oggi, 6 gennaio, la memoria liturgica di San Domenico Savio.

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Riportiamo il cap. XIV del volume Vita del giovanetto Domenico Savio scritta da San Giovanni Bosco stesso negli anni successivi la morte prematura del giovane. In questo brano San Giovanni Bosco evidenzia l’importanza che il sacramento della riconciliazione e dell’Eucaristia avevano per il giovanissimo santo e per la sua formazione spirituale.

Fatte le debite distinzioni e prese le dovute distanze a livello storico ci chiediamo: sono cose d’altri tempi oppure possiamo farne tesoro anche noi oggi come educatori e come giovani?

CAPO XIV

Egli A? comprovato dalla��esperienza che i piA? validi sostegni della gioventA? sono il sacramento della confessione e della comuA�nione. Datemi un giovanetto, che frequenti questi Sacramenti, voi lo vedrete crescere nella giovanile, giungere alla virile etA� e arrivare, se cosi piace a Dio, fino alla piA? tarda vecchiaia con una condotta, che A? la��esempio di tutti quelli che lo conoscono.Sua frequenza ai santi Sacramenti della confessione e comunione.

Egli A? comprovato dalla��esperienza che i piA? validi sostegni della gioventA? sono il sacramento della confessione e della comuA�nione. Datemi un giovanetto, che frequenti questi Sacramenti, voi lo vedrete crescere nella giovanile, giungere alla virile etA� e arrivare, se cosi piace a Dio, fino alla piA? tarda vecchiaia con una condotta, che A? la��esempio di tutti quelli che lo conoscono. Questa massima la comprendano i giovanetti per praticarla; la comprendano tutti quelli che si occupano dell’educazione dei medeA�simi per insinuarla.

Prima che il Savio venisse a dimorare alla��Oratorio frequentava questi due SacraA�menti una volta al mese secondo la��uso delle scuole. Di poi li frequentA? con assai maggiore assiduitA�. Un giorno udA� dal pulpito questa massima: “Giovani, se volete perseA�verare nella via del cielo, vi si raccomanA�dano tre cose: accostatevi spesso al sacraA�mento della confessione, frequentate la santa comunione, sceglietevi un confessore cui osiate aprire il vostro cuore, ma non cambiatelo senza necessitA�”. Comprese Domenico la��importanza di questi consigli.

CominciA? egli a scegliersi un confessore, che tenne regolarmente tutto il tempo che dimorA? tra noi. AffinchA� questi potesse poi formarsi un giusto giudizio di sua coscienza, volle, come si disse, fare la confessione geA�nerale. CominciA? a confessarsi ogni quinA�dici giorni, poi ogni otto giorni, comunicanA�dosi con la medesima frequenza. Il confessore osservando il grande profitto che faceva nelle cose di spirito, lo consigliA? a comuniA�carsi tre volte per settimana e nel termine di un anno gli permise anche la comunione quotidiana.

Fu qualche tempo dominato dagli scruA�poli; perciA? voleva confessarsi ogni quattro giorni ed anche piA? spesso; ma il suo diretA�tore spirituale non lo permise e lo tenne alla��obA�bedienza, della confessione settimanale.

Aveva con lui una confidenza illimitata. Anzi parlava col medesimo con tutta semA�plicitA� delle cose di coscienza anche fuori di confessione. Qualcheduno lo aveva conA�sigliato a cambiare qualche volta confessore, ma egli non volle mai arrendersi. Il conA�fessore, diceva, A? il medico della��anima, nA� mai si suole cangiar medico se non per mancanza di fiducia in lui, o perchA� il male A? quasi disperato. Io non mi trovo in queA�sti casi. Ho piena fiducia nel confessore che con paterna bontA� e sollecitudine si adopera per il bene della��anima mia; nA� io vedo in me alcun male che egli non possa guarire. Tuttavia il direttore ordinario lo consigliA? a cangiar qualche volta confessore, specialmente in occasione degli spirituali esercizi; ed egli senza opporre difficoltA� pronA�tamente ubbidiva.

Il Savio godeva di sA? medesimo. Se ho qualche pena in cuore, egli diceva, vo dal confessore, che mi consiglia secondo la volontA� di Dio; giacchA� GesA? Cristo ha detto che la voce del confessore per noi A? come la voce di Dio. Se poi voglio qualA�che cosa di grande, vo a ricevere la��Ostia santa in cui trovasi corpus quod pro nobis traditum est, cioA? quello stesso corpo, sanA�gue, anima e divinitA�, che GesA? Cristo ofA�ferse al suo Eterno Padre per noi sopra la croce. Che cosa mi manca per essere felice? Nulla in questo mondo: mi manca solo di poter godere svelato in cielo colui, che ora con occhio di fede miro e adoro sull’altare.

Con questi pensieri Domenico traeva i suoi giorni veramente felici. Di qui naA�sceva quella ilaritA�, quella gioia celeste che traspariva in tutte le sue azioni. NA� pensiamoci che egli non comprendesse l’imA�portanza di quanto faceva, e non avesse un tenor di vita cristiana, quale si conviene a chi desidera di far la comunione frequente. PerciocchA� la sua condotta era per ogni lato irreprensibile. Io ho invitato i suoi comA�pagni a dirmi se nei tre anni che dimorA? fra noi avessero notato nel Savio qualche difetto da correggere o qualche virtA? da suggerire; ma tutti asserirono da��accordo che in lui non trovarono mai cosa che meA�ritasse correzione; nA� avrebbero saputo quale virtA? aggiungere in lui.

Il suo modo di prepararsi a ricevere la santa eucarestia era il piA? edificante. La sera che precedeva la comunione, prima di coricarsi faceva una preghiera a questo scopo e concludeva sempre cosA�: “Sia lodato e ringraA�ziato ogni momento il santissimo e divinisA�simo Sacramento”. Al mattino poi premetteva una sufficiente preparazione; ma il ringraA�ziamento era senza limite. Per lo piA?, se non era chiamato, dimenticava la colazione, la ricreazione e talvolta fino la scuola, stanA�dosi in orazione; o meglio in contemplaA�zione della divina bontA� che in modo inefA�fabile comunica agli uomini i tesori della sua infinita misericordia.

Era per lui una vera delizia il poter pasA�sare qualche ora dinanzi a GesA? sacramenA�tato. Almeno una volta al giorno andava invariabilmente a fargli visita, invitando altri ad andarvi in sua compagnia. La preA�ghiera a lui prediletta era una coroncina al sacro cuore di GesA? per compensare le ingiurie che riceve dagli eretici, dagli inA�fedeli e dai cattivi cristiani.

AffinchA� le sue comunioni fossero piA? frutA�tuose e nel tempo stesso in ciascun giorno gli dessero novello eccitamento a farle con fervore egli si era prefisso ogni dA� un fine speciale.

Ecco come distribuiva le comunioni lunA�go la settimana.

Domenica. In onore della santissima TriA�nitA�.

LunedA�. Pea�� miei benefattori spirituali e temporali.

MartedA�. In onore di S. Domenico e del mio Angelo custode.

MercoledA�. A Maria addolorata per la conA�versione dei peccatori.

GiovedA�. In suffragio delle anime del purA�gatorio.

VenerdA�. In onore della passione di GesA? Cristo.

Sabato. Ad onore di Maria SS. per otteA�nere la sua protezione in vita ed in Morte.

Prendeva parte con trasporto di gioia a tutte le pratiche, le quali riguardassero il Santissimo Sacramento. Se gli fosse capiA�tato da��incontrare il Viatico quando veniva portato a qualche infermo, egli si inginocA�chiava tosto ovunque fosse; e, se il tempo glielo permetteva, la��accompagnava finchA� fosse terminata la funzione.

Un giorno passavagli vicino il Viatico mentre pioveva e le strade erano fangose. Non avendo miglior sito, si pose ginocA�chioni in mezzo alla fanghiglia. Un comA�pagno ne lo rimproverA? di poi, osservanA�dogli non essere necessario imbrattarsi cosA� gli abiti, nA� il Signore comandare tal cosa. Egli rispose semplicemente: ginocchia e calzoni A? tutto del Signore, perciA? tutto deve servire a rendergli onore e gloria. Quando passo vicino a lui non solo mi getA�terei nel fango per onorarlo, sibbene mi precipiterei in una fornace, perchA� cosi sarei tutto partecipe di quel fuoco di caritA� infinita che lo spinse ad istituire questo gran Sacramento.

In simile congiuntura vide un giorno un militare che se ne stava in piedi nel moA�mento appunto che passava vicino il SanA�tissimo Sacramento. Non osando invitarlo ad inginocchiarsi, trasse di saccoccia il piccolo suo moccichino, lo stese sul terreno insudiciato, poi fea�� cenno al militare a voA�lersene servire. Il soldato si mostrA? da prima confuso, poi lasciando a parte il moccichino, si inginocchiA? in mezzo della medesima strada.

Alla festa del Corpus Domini fu con altri compagni vestito da chierico, e mandato alla processione della parochia. Egli vi andA? con sommo piacere, ed ebbe tal cosa come prezioso regalo, che maggiore niuno gli avrebbe potuto fare.

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