Diocesi di Novara

Post di Oratorio Galliate

Dicembre
31 2010
Mai piA? morte, fino alla morte!

Sabina Pietrangeli (da L’Ottimista)

In principio fu Bernard Nathanson. Parliamo del famoso ginecologo statunitense che al suo attivo collezionA? circa 75.000 aborti, fino a quando non si rese conto della��a�?umanitA�a�? del feto e non fece un vero cammino di conversione che lo portA? a scrivere il libro The hand of God (a�?La mano di Dioa�?). Da quel momento in poi, il suo lavoro A? divenuto totalmente a favore della vita nascente.

Ma a�?la mano di Dioa�? continua ad operare in ogni continente, e anche in Italia, abbiamo il nostro Nathanson: A? il dottor Antonio Oriente (foto). Anche lui, come Nathanson, viveva la sua quotidianitA� praticando aborti di routine. Abbiamo ascoltato la sua testimonianza nel corso di un convegno della��AIGOC. SA�, perchA� lui oggi A? il vicepresidente e uno dei fondatori di questa Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolicia�� Praticamente una totale inversione di tendenza, rispetto al modo precedente di vivere la sua professione. (altro…)

Dicembre
27 2010
Veglia Diocesana per la Pace 2011

Riceviamo l’invito alla Veglia Diocesana della Pace direttaemente da don Mario Bandera, responsabile del Centro Missionario Diocesano e dell’Ufficio Diocesano per i problemi sociali e del lavoro (Giustizia e Pace – Salvaguardia del Creato).

In occasione della Giornata Mondiale per la Pace, come ogni anno sono molteplici e diverse le iniziative previste nella nostra diocesi per ricordare questo importante appuntamento. Vorremmo segnalare soprattutto gli incontri diocesani che sono essenzialmente due: la Veglia di preghiera al Sacro Monte da��Orta nella notte del 31 dicembre e la solenne Celebrazione Eucaristica in Cattedrale a Novara il 1A� gennaio. (altro…)

Dicembre
25 2010
“Questo Bambino A? un Dono!”

Trovare le parole giuste per augurare buon Natale non A? mai facile, perA? c’A? sicuramente qualcuno che A? capace di farlo e allora credo sia lecito prendere liberamente spunto da questa persona, soprattutto se si tratta del Papa Benedetto XVI. Rielaborando leggermente un suo testo auguro a tutti di riscoprire il vero significato del Natale, e cioA� il dono di un Bambino che A? Dio stesso venuto per amore a salvare l’uomo dai suoi peccati e per farci diventare come Lui.

Il Vangelo secondo Luca racconta che i pastori di Betlemme, dopo aver ricevuto dalla��angelo la��annuncio della nascita del Messia, a�?andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoiaa�? (2,16). Ai primi testimoni oculari della nascita di GesA? si presentA?, dunque, la scena di una famiglia: madre, padre e figlio neonato.

La nascita di ogni bambino porta sempre con sA� qualcosa di grande e misterioso! Lo sanno bene i genitori che lo ricevono come un dono e che, spesso, cosA� ne parlano. A tutti noi A? capitato di sentir dire a un papA� e a una mamma: a�?Questo bambino A? un dono, un miracolo!a�?. In effetti, gli esseri umani vivono la procreazione non come mero atto riproduttivo, ma ne percepiscono la ricchezza, intuiscono che ogni creatura umana che si affaccia sulla terra A? il a�?segnoa�? per eccellenza del Creatore e Padre che A? nei cieli. Quanta��A? importante che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal calore di una famiglia! Non importano le comoditA� esteriori: GesA? A? nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma la��amore di Maria e di Giuseppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di essere amati. Di questo hanno bisogno i bambini: della��amore del padre e della madre. Ea�� questo che dA� loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita.

Buon Natale a tutti!

Dicembre
22 2010
Lettera a San Giuseppe

Manca ormai pochissimo a Natale… Se ancora non l’abbiamo fatto prendiamoci un momento di tranquillitA� e leggiamo questo bel testo di mons. Tonino Bello: una lettera indirizzata a Giuseppe, l’umile falegname sposo di Maria che accetta l’irruzione di Dio nella sua vita con fede e con amore. Buona lettura!

Caro San Giuseppe, scusami se approfitto della tua ospitalitA� e mi fermo per una mezza��oretta nella tua bottega di falegname per scambiare quattro chiacchiere con te. Non voglio farti perdere tempo. Vedo che ne hai cosA� poco, e la mole di lavoro ti sovrasta. PerciA?, tu continua pure a piallare il tuo legno, mentre io, seduto su una panca, in mezzo ai trucioli che profumano di resine, ti affido le mie confidenze. Non preoccuparti neppure di rispondermi. So, del resto che sei la��uomo del silenzio. (altro…)