Aprile
03
2010
Cristo A? Risorto veramente! Alleluia!
“Se A? lecito esprimere delle preferenze, quella che mi commuove di piA? A? la��apparizione a Maria di Magdala, piangente accanto al sepolcro vuoto. Le si avvicina GesA? e le dice: a�?PerchA� piangi?a�?. Donna, le tue lacrime non hanno piA? motivo di scorrerti dagli occhi. A meno che tu non pianga per gioia o per amore.
Vedi: la collina del Calvario, che la��altro ieri sera era solo un teschio coperto di fango, oggi si A? improvvisamente allagata di un mare da��erba. I sassi si sono coperti di velluto. Le chiazze di sangue sono tutte fiorite di anemoni e asfodeli. Il cielo, che venerdA� era uno straccio pauroso, oggi A? limpido come un sogno di libertA�. Siamo appena al terzo giorno, ma sono bastate queste poche ore perchA� il mondo facesse un balzo di millenni.
No, non misurare sui calendari della��uomo la distanza che separa questa��alba luminosa dal tramonto livido della��ultimo venerdA�. Non A? trascorso del tempo: A? passata una��eternitA�. Donna, tu non lo sai: ma oggi A? cominciata la nuova creazione.
Cari amici, nel giorno solennissimo di Pasqua ancha��io debbo rivolgere a ciascuno di voi la stessa domanda di GesA?: a�?PerchA� piangi?a�?
Le tue lacrime non hanno piA? motivo di scorrerti dagli occhi. A meno che non siano la��ultimo rigagnolo di un pianto antico.
O la��ultimo fiotto di una vecchia riserva di dolore da cui ancora la tua anima non A? riuscita a liberarsi.
Lo so che hai buon gioco a dirmi che sto vaneggiando. Lo so che hai mille ragioni per tacciarmi di follia. Lo so che non ti mancano gli argomenti per puntellare la tua disperazione. Lo so…
Ma io voglio giocarmi, fino alla��ultima, tutte le carte della��incredibile e dire ugualmente che il nostro pianto non ha piA? ragione di esistere.
La Resurrezione di GesA? ne ha disseccate le sorgenti. E tutte le lacrime che si trovano in circolazione sono come gli ultimi scoli delle tubature dopo che hanno chiuso la��acquedotto.
La Pasqua sconfigga il nostro peccato, frantumi le nostre paure e ci faccia vedere le tristezze, le malattie, i soprusi e perfino la morte, dal versante giusto: quello del a�?terzo giornoa�?.
Da quel versante, il luogo del cranio ci apparirA� come il Tabor. Le croci sembreranno antenne, piazzate per farci udire la musica del Cielo. Le sofferenze del mondo non saranno per noi i rantoli della��agonia, ma i travagli del parto.
E le stigmate lasciate dai chiodi nelle nostre mani crocifisse, saranno le feritoie attraverso le quali scorgeremo fin da��ora le luci di un mondo nuovo!”
Don Tonino Bello
La ComunitA� Educativa dell’Oratorio Beato Quagliotti augura a tutti di gioire in pienezza nella Pasqua di Risurrezione del nostro Signore GesA? Cristo!