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San Domenico Savio oggi!

venerdì, 6 Maggio 2011

Ricorre oggi, 6 gennaio, la memoria liturgica di San Domenico Savio.

Per una sua breve biografia clicca qui.

Riportiamo il cap. XIV del volume Vita del giovanetto Domenico Savio scritta da San Giovanni Bosco stesso negli anni successivi la morte prematura del giovane. In questo brano San Giovanni Bosco evidenzia l’importanza che il sacramento della riconciliazione e dell’Eucaristia avevano per il giovanissimo santo e per la sua formazione spirituale.

Fatte le debite distinzioni e prese le dovute distanze a livello storico ci chiediamo: sono cose d’altri tempi oppure possiamo farne tesoro anche noi oggi come educatori e come giovani?

CAPO XIV

Egli A? comprovato dalla��esperienza che i piA? validi sostegni della gioventA? sono il sacramento della confessione e della comuA�nione. Datemi un giovanetto, che frequenti questi Sacramenti, voi lo vedrete crescere nella giovanile, giungere alla virile etA� e arrivare, se cosi piace a Dio, fino alla piA? tarda vecchiaia con una condotta, che A? la��esempio di tutti quelli che lo conoscono. (altro…)

San Domenico Savio visto da vicino

giovedì, 6 Maggio 2010

Domenico Savio nacque il 2 aprile 1842 a San Giovanni, frazione di Riva presso Chieri, agli estremi confini della provincia e della diocesi torinese. Fu il secondo di ben dieci fratelli. Alla fine del 1843 la sua famiglia si trasferA� a Murialdo, frazione di Castelnuovo da��Asti, odierna Castelnuovo Don Bosco. Qui nel 1848 Domenico iniziA? le scuole e nella chiesa parrocchiale del paese ricevette la prima Comunione. Proprio in tale occasione, alla��etA� di appena sette anni, tracciA? il suo progetto di vita che sintetizzA? in quattro propositi ben precisi: a�?Mi confesserA? molto sovente e farA? la Comunione tutte le volte che il confessore me ne darA� il permesso. Voglio santificare i giorni festivi. I miei amici saranno GesA? e Maria. La morte ma non peccatia�?.

Il 2 ottobre 1954 Domenico, ormai dodicenne, incontrA? Don Bosco ai Becchi. Il santo educatore rimase sbalordito da questo ragazzo: a�?Conobbi in quel giovane un animo tutto secondo lo spirito del Signore e rimasi non poco stupito considerando i lavori che la grazia di Dio aveva operato in cosA� tenera etA�a�?. Con la sua innata schiettezza il ragazzo gli disse: a�?Io sono la stoffa, lei ne sia il sarto: faccia un bella��abito per il Signore!a�?. Nel giro di soli venti giorni potA� cosA� fare il suo ingresso nella��oratorio di Valdocco a Torino. Si mise dunque a camminare veloce sulla strada che Don Bosco gli consigliA? per a�?farsi santoa�?, il suo grande sogno: allegria, impegno nella preghiera e nello studio, far del bene agli altri, devozione a Maria. Scelse il santo come confessore e, affinchA� questi potesse formarsi un giusto giudizio della sua coscienza, volle praticare la confessione generale. IniziA? a confessarsi ogni quindici giorni, poi addirittura ogni otto.
Domenico imparA? presto a dimenticare se stesso, i suoi capricci ed a diventare sempre piA? attento alle necessitA� del prossimo. Sempre mite, sereno e gioioso, metteva grande impegno nei suoi doveri di studente e nel servire i compagni in vari modi: insegnando loro il Catechismo, assistendo i malati, pacificando i litigi.

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