Diocesi di Novara

Post in Feste

Luglio
11 2015
grest 2015, grazie a tutti!

Con lo stupendo spettacolo di ieri sera,

si A? concluso ufficialmente il

GREST 2015 – TUTTIATAVOLA!

 

Mentre partiamo per i campi estivi in montagna,

una grandissimo grazie a tutti!

Grazie agli animatori e agli aiuto animatori che si sono messi in gioco con entusiasmo!

Grazie agli animatori piA? grandi, sempre pronti a darsi da fare dietro le quinte!

Grazie alle mamme e alle nonne, alle catechiste che ci hanno aiutato nei laboratori!

Grazie ai baristi, sempre sorridenti e disponibili!

Grazie ai genitori, ai bambini e ai ragazzi, che hanno partecpato a questa edizione del Grest 2015!

 

BUONA ESTATE A TUTTI!

Maggio
22 2014
Festa dell’Oratorio e Gabbiano Day 2014

Da VenerdA� 30 maggio a Domenica 1 giugno la��Oratorio vivrA� una tre giorni di festa, allegria e tanto sport in collaborazione la PGS a�?I Gabbiania�? di Galliate, ormai una tradizione!

Si cominica venerdA� sera con la preghiera Mariana rivolta in particolare a giovani e famiglie.A�Sabato 31 maggio invece, nel primo pomeriggio via al 5A� torneo di pallavolo “Antimo Amoriello”. In serata una festa animata dedicata ai ragazzi, con giochi e balli.A�La domenica prosegue con le gare del torneo di prima mattina, e poi la Santa Messa all’aperto, che vedrA� il mandato agli animatori del Grest e la conclusione dell’anno di catechismo. Nel pomeriggio le finali, animazione. Poi premiazioni e saluti alle societA�.A�LunedA� 2 giugno invece una bella gita dedicata ai ragazzi del catechismo.A�Sabato e domenica sarA� possibile anche segustare ottime salamelle e patatine ;-)!

Il programma

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Gennaio
18 2014
Festa dei Santi Educatori 2014

Come tutti gli anni verso la fine del mese di gennaio la ComunitA� Parrocchiale di Galliate si stringe attorno a due figure di santi universalmente riconosciuti per il loro contributo all’ambito educativo: Sant’Angela Merici (fondatrice delle Suore Orsoline dell’Unione Romana) e San Giovanni Bosco (fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice).

Nel loro ricordo sono in festa anche le comunitA� religiose delle Suore Orsoline e delle Suore Salesiane che da molto tempo lavorano sul territorio galliatese in ordine all’educazione dei piA? piccoli attraverso la scuola dell’infanzia.

La Festa dei Santi Educatori prevede un programma variegato che annovera eventi liturgici e di festa:

VenerdA� 24/01 Chiesa San Rocco – Oratorio:
21.00 Adorazione Eucaristica comunitaria per tutti gli educatori Domenica 26/01 Chiesa Parrocchiale:
9.45 e 11.00 S. Messe con affidamento particolare ai Santi Educatori Domenica 26/01 Scuola materna Suore Salesiane:
12.30 pranzo comunitario aperto a tutti (quota 15a��, iscrizioni: Martelli Lidia e Ballone Martelli Luisella);
15.00 festeggiamo insieme Don Bosco! Domenica 26/01 Oratorio:
15.00 divertenti giochi per tutti i bambini delle elementari, i ragazzi delle medie e per i loro genitori
17.00 una bella merenda! LunedA� 27/01 Chiesa Suore Orsoline:
15.00 S. Messa di Sant’Angela Merici VenerdA� 31/01 Scuola materna Suore Salesiane:
21.00 S. Messa nella memoria liturgica di S. Giovanni Bosco

Settembre
12 2013
Benvenuto a don Stefano

PerA�don Stefano Capittini A? finalmente giunto il momento di iniziare la sua nuova avventura come coadiutore pressoA�l’Oratorio don Bertoli delle Parrocchie Unite di Auzate, Baraggia, Bolzano, Bugnate Gozzano e Vacciago.

L’appuntamento A? perA�sabato 14 settembre 2013 alle ore 20:30A� per laA�S. Messa SolenneA�presso laA�Basilica di San Giuliano aA�Gozzano.

Le corali di Bolzano, di Gozzano e i giovani dell’Oratorio animeranno con i canti la celebrazione dell’Eucarestia. SeguirA� un rinfresco offerto a tutt0

Manifesto S. Messa don Stefano

Accompagniamo don Stefano con la preghiera e la nostra presenza!

Luglio
15 2013
Il Grest 2013 A? finito: ecco cosa abbiamo imparato

Sabato c’A? stata la festa ed un altro capitolo importante si A? chiuso.A�Sono passate tante persone dalla Sala don G. Manfredda e poi dall’Oratorio. Non sappiamo quante esattamente, forse piA? di 400. Di sicuro c’A? che tutti non ci siamo stati. Ed A? anche per questo la serata ci ha riempito il cuore.A�C’A? stato il momento della musica, degli scherzi, dei canti, dei balli, del rap, della cucina, dell’informatica, della missione, della testimonianza, della preghiera ed infine dei ringraziamenti.

Ma non c’A? storia che non insegni qualcosa

Noi animatori abbiamo imparato tanto, ma non siamo i soli a poterlo dire.A�Nell’ultima settimana di Grest infatti abbiamo chiesto ai ragazzi di scriverci su dei foglietti delle piccole storie che avessero questi due inizi: “Incontrarsi A? importante perchA?…”A�eA�“Quello che racconta qualcosa di me A?…”. Proprio perchA� il tema “Everybody” parlava del corpo.

Le risposte sono state tante, cosA� abbiamo provato a farne un esperimento di scrittura collettiva, mescolandole tutte insieme in due storie raccontate attraverso le parole dei protagonisti della storia del nostro Grest: Kat ed Albert.

Le parole scritte in grassetto sono quelle dei ragazzi, di tanti ragazzi diversi, cosA� come ce le hanno scritte sui foglietti con carta e penna. Eccole.

“Incontrarsi A? importante perchA?…”

Kat,A�la ragazza che ha aiutato Albert a costruire il robot,A�ci racconta che le relazioni sono importanti.

Qualche tempo fa a scuola abbiamo letto un articolo sul giornale, mi pare parlasse di solitudine anche se non sono sicura. La prof A? venuta fuori con la storia che noi siamo “nativi digitali”. Quelli della mia etA� dico, che adesso vanno alle medie. Ad essere onesta non so bene cosa voglia dire in modo preciso, ma penso che abbia a che fare con il fatto che quando noi abbiamo imparato a leggere, internet, gli smartphone e l’iPad c’erano giA�,A�MentreA�quelli nati prima di noi non li avevano, oppure se li sono trovati lA� quando erano giA� piA? grandi.

Beh, fatto stA� che la prof ci ha fatto tutto uno spiegone noioso sul non esagerare con il computer e il cellulare. Che quando era piccola lei doveva prendere la bicicletta, uscire di casa ed andare a suonare il campanello della sua amica anche solo per parlarle, che si scrivevano le lettere con la carta e la penna a stilo. Invece con i cellulari si rischia solo di parlare solo di cose superficiali. Tra la��altro con un sacco di abbreviazioni strane che a lei che A? di Italiano, la fanno andare in bestia. E pure che ti fanno male gli occhi dopo.

A dir la veritA�, ai miei compagni di classe non l’ho detto che la prof A? stata un po’ noiosa, sA�… ma ha detto cose vere.

Penso che vedersi di persona non solo sia meglio, ma non ne potrei fare a meno. Anzi, vi faccio un esempio. Io mando messaggi alla mia migliore amica abbastanza spesso, A? vero, ma A? perchA? la conosco da cinque anni e ci diciamo tutto, per cui quando proprio non riusciamo a vederci messaggiamo. PerA? appena posso corro da lei, a casa sua, viene lei da me, oppure ci vediamo in oratorio. PerchA? A? piA? divertente, perchA? si puA? giocare insieme, il che mi da tanta soddisfazione in piA?.

Vuoi mettere usare tutti i 5 sensi e vedere il suo viso in carne ed ossa? Posso parlarle liberamente. E capire i sentimenti che prova. Sono diventata talmente brava a capire cosa mi sta per dire osservand

o solo quello che fa. Anche se A? arrabbiata, o triste.

Nel vedersi c’A? molto di piA? che in un SMS o in una mail, cose che

spesso sono senza emozioni. Le emozioni che si trasmettono quando sei con gli altri non sono le stesse di quando premi invio sul cellulare.

Solo di persona puoi vedere negli occhi l’emozione di un amico quando sta per dirti che uno dei suoi sogni si A? avverato… oppure le lacrime di gioia di una madre che tiene tra le braccia il suo bambino tanto atteso. O ancora sentire le risate dei tuoi compagni di scuola… Come si puA? vivere solo di cellulari quando vedersi direttamente A? cosA� bello?

Penso che quelli lA� siano solo degli strumenti, e sopratutto servono per farci sentire piA? vicini quando non possiamo vederci, perchA? ci manca il tempo o siamo troppo distanti per farlo. Ma vedersi A? tutta una��altra cosa, che se ti fanno male gli occhi non A? colpa di uno schermo, ma A? solo perchA? hai pianto un pochino per un emozione. A volte di tristezza, tante volte di felicitA�.

Kat

“Quello che racconta qualcosa di me A?…”

Albert,A�lo scienziato che ha pensato e costruito il robot,A�racconta di corpo ed identitA�.

Costruendo il robot mi sono accorto di una cosa: il corpo A? una cosa importantissima.A�Non ci avevo mai pensato su, perchA� mi sembrava normale, insomma; un corpo lo abbiamo tutti no? Eppure il nostro robot all’inizioA�non aveva niente, nemmeno le mani e le braccia; quindi mi sono fermato e mi sono detto: ed il mio di corpo? Chi mi ha pensato, come ha scelto la giusta proporzione fra mani e spalle? Magari c’A? qualcuno che ha provato a montarmi un bel po’ di nasi, chissA� come sarei stato se ne avessi avuto uno enorme o uno a punta come Dante!

Il mio corpo a volte mi piace, a volte no. Si dice che gli scienziati siano un po’ strani, ed A? vero! Eppure anche noi scegliamo bene come mostrarci, insomma non tutti capirebbero la nostra genialitA�. Sembra banale, maA�il modo di vestirsi cambia molto il modo in cui ci guardano gli altri.

Tra l’altro, sono proprio gli occhi la parte che piA? mi piace del mio corpo. Non potevano montarmene una migliore! CioA?, un paio di occhi azzurri come cielo o verdi brillanti non li avrei disprezzati, ma anche con i miei sto alla grande! Tutti dicono che gli occhi sono lo specchio dell’anima no, ma io nei miei non ci vedo molto, sarA� che sono un po’ miope. Inoltre gli occhi mi piacciono perchA� trasmettono le emozioni, per esempio, quando Kat A? triste lo capisco subito guardandola negli occhi.

Le mie compagne di scuola, invece, pensano che siano il trucco e i vestiti alla moda le cose piA? importanti.A�PerA? a volte guardandole vedo solo dei gusci vuoti, quasi mi verrebbe voglia di aggiustarle! Quando sono con loro perA?, prendo il mio cappellino preferito e lo tengo basso sulla faccia, che un po’ mi vergogno, ma forse non solo di me.

C’A� una cosa che non ho potuto costruire del nostro robot: il carattere. A? vero che non A� una parte del corpo, perA? A� sempre un attributo che ci presenta e permette di relazionarci con gli altri. Se avessi potuto scegliere, avrei voluto avere il carattere di Kat: il suo sorriso A� contagioso e ha rispetto per tutti.Immaginate che bello sarebbe se tutti fossero solari ed educati?

SarA? anche vero che siamo belli proprio perchA� siamo tutti diversi, ma io ora faccio una cosa: con le persone che incontro sorriderA? sempre, non si sa mai che qualcuno inizi a copiarmi!

Albert